
We Should All Be Feminists
Prêt-à-porter Primavera-Estate 2017

La mise n. 43 fu tra le più emblematiche della prima sfilata prêt-à-porter di Maria Grazia Chiuri per la Maison il 30 settembre 2016.

Essa era un riferimento diretto all’indimenticabile completo Bar della primissima collezione di Christian Dior del 1947, che rivoluzionò la moda dell’epoca.
La stilista italiana rinnovò la creazione con una T-shirt bianca che ritraeva la scritta “We Should All Be Feminists”, tratta dall’eponima opera della scrittrice e attivista femminista Chimamanda Ngozi Adichie. Maria Grazia Chiuri, la prima donna a capo di Dior Donna, mira ad affermare una femminilità moderna.
Maria Grazia Chiuri ha sempre mantenuto in vita l’essenza della Maison in tutte le rivisitazioni del completo e della giacca Bar da lei realizzate per le sue collezioni Haute Couture e battezzate con suggestivi nomi come Rêve infini, Voyage de l’âme e Double rêve. Ciascuna di esse si ispirava più o meno direttamente al leggendario modello originale, sia nel taglio che nei colori.
“La memoria è la forza motrice che si cela dietro quelle nuove collezioni che stravolgono alcuni dei modelli d’archivio della Maison e ne traspongono forme e tagli in nuove creazioni che riflettono stile, sogni e desideri delle donne di oggi.”
E così, per soddisfare le esigenze delle clienti odierne, le linee furono semplificate, i tacchi quasi scomparvero, il make-up e le acconciature divennero più leggeri, pur preservando la proverbiale eleganza che contraddistingueva da sempre la Maison Dior.
© Laziz Hamani